L’Arbitro CAN Ayroldi: “Il lavoro di squadra è fondamentale”

L’Arbitro CAN Ayroldi: “Il lavoro di squadra è fondamentale”

Nella RTO (riunione tecnica obbligatoria) di lunedì 28 novembre, la Sezione di Chioggia ha avuto come ospite l’arbitro CAN A/B Giovanni Ayroldi.

L’arbitro Ayroldi ha iniziato ad arbitrare all’età di 16 anni, arrivando in serie D nel 2013.

Dopo tre anni, trascorsi in quarta serie, nel 2016 viene promosso in LEGA PRO.

Passato in CAN B nel 2019, il 19 gennaio 2020 esordisce in Serie A in occasione della partita Bologna – Verona terminata 1-1.

Dopo aver svolto un allenamento al polo sezionale con gli associati chioggiotti, Ayroldi è stato accolto calorosamente dal Presidente di Sezione Michele Rosteghin e dai numerosi associati presso la sala Riunioni della Sezione di Chioggia.

Dopo i saluti e le consuete comunicazioni del Presidente, in apertura della RTO sono state illustrate le tappe più importanti della sua carriera.

Ayroldi ha da subito posto l’attenzione sugli aspetti tecnici dell’arbitraggio. Dopo aver analizzato diverse situazioni di campo tramite l’ausilio di video e filmati di alcune gare da lui dirette, ha avuto luogo un bellissimo confronto di pareri con gli associati della Sezione.

L’ospite ha dichiarato:

“Il lavoro di squadra è fondamentale colleghi; il gruppo arbitrale è come una grande famiglia. Essere concentrati durante tutte le fasi della gara ti permette di essere credibile e di raggiungere ogni traguardo ed obbiettivo che si ha in mente.” Ed ancora: “Come avete potuto vedere nei video, è facile sbagliare la decisione da adottare in campo. Nei pochi secondi che ci sono, per decidere correttamente bisogna essere ben posizionati, anticipando la giocata del giocatore, fare un lavoro di squadra con gli altri ufficiali di gara.

Sono molto metodico e per me la partita inizia dal giorno della designazione. Appena ho l’ufficialità delle designazioni mi metto in contatto con i colleghi della terna arbitrale pianificando la trasferta per la prenotazione dell’hotel, ristornate e biglietti per il viaggio. E’ importante andare tutti verso la stessa direzione, nel vero senso della parola. Un bravo arbitro deve saper ascoltare e rapportarsi in modo intelligenti con i colleghi. Cari ragazzi, essere arbitro è un modo di vivere e lo si deve dimostrare nella vita di tutti i giorni, anche quando per esempio si parcheggia l’auto. Divertitevi quando scendete in campo perché far l’arbitro è la più bella cosa del mondo.”

Dopo varie domande e curiosità da parte degli associati, la RTO si è conclusa con il saluto del Presidente Rosteghin Michele che ha voluto omaggiare l’ospite con un gradito presente, augurandogli ogni ulteriore successo per la sua carriera sportiva

L’arbitro CAN Maresca a Chioggia: “il calcio è semplice”

L’arbitro CAN Maresca a Chioggia: “il calcio è semplice”

“Il gioco del calcio, in fondo, è qualcosa di semplice”. È questa la chiave di lettura della gara secondo l’arbitro internazionale Fabio Maresca della Sezione di Napoli, ospitato con grande emozione dalla Sezione di Chioggia martedì 26 aprile.

Dopo aver svolto un allenamento con gli associati chioggiotti, reso ancora più “stimolante” da un’intensa pioggia, Maresca è stato accolto calorosamente dal Presidente di Sezione Michele Rosteghin e dai numerosi associati presso la sala riunioni della scuola P. Amedeo a Chioggia. Dopo i saluti e le consuete comunicazioni del Presidente, in apertura della Riunione Tecnica Obbligatoria sono state illustrate le tappe più importanti della sua carriera arbitrale.

Maresca ha indirizzato fin da subito l’attenzione sugli aspetti tecnici dell’arbitraggio. La visione di alcuni episodi di gare di Serie A e B da lui dirette ha dimostrato come, sostanzialmente, il calcio proceda per schemi perché generalmente le azioni e le situazioni si ripetono di partita in partita. Ad esempio, un giocatore nel ruolo di ala, nella maggior parte dei casi, si accentrerà per calciare in porta o cercherà il fondo del campo per crossare il pallone in area. Da qui la spiegazione della frase di apertura: “procedendo per schemi, il calcio è semplice in quanto costituito principalmente da situazioni leggibili e prevedibili”.

Infatti, secondo Maresca, l’arbitro compie un salto di qualità quando sa già cosa dovrà fare in quella determinata situazione in quanto l’esperienza gli permette in qualche modo di “prevedere il futuro” poiché le situazioni si ripetono. Per concretizzare quanto detto, l’arbitro internazionale ha mostrato due identici episodi a lui successi che sono stati da lui interpretati in modo diverso.

Ha poi proseguito affermando: “Il talento arbitrale consente di fare le cose più difficili come se fossero le più facili. Anche le situazioni meno leggibili e più rare risultano all’arbitro semplici da interpretare, proprio perché le ha interiorizzate tramite gli schemi. Per questo motivo non si deve avere paura di prendere decisioni impopolari e forti, in quanto il direttore di gara sa ciò che fa ed è padrone del proprio ruolo”.

In seguito, Maresca si è soffermato sul rispetto che le squadre devono avere nei confronti dell’arbitro, tema prioritario qualunque sia la categoria in cui scende in campo. Proprio in qualità di arbitro, egli ha sviluppato una certa maturità e una freddezza che gli permettono di comprendere un atteggiamento sopra le righe di un calciatore, ma ha precisato: “Tra comprensione e intolleranza c’è un solco che bisogna tracciare e non farlo superare ai giocatori tramite un’opportuna gestione disciplinare pesata a seconda del contesto. In questo caso, ogni arbitro ha naturalmente il suo modo di operare, l’importante è che il rispetto predomini il campo, altrimenti il gioco del calcio non è più semplice e bello come è appena stato descritto”.

Articolo di Jacopo Pavan