Le celebrazioni per i 25 anni della Sezione

Le celebrazioni per i 25 anni della Sezione

È stata un’importante cerimonia quella che si è svolta per festeggiare il 25° anniversario di fondazione della Sezione di Chioggia e numerosissimi sono stati gli ospiti accolti dagli associati e dal Presidente sezionale Michele Rosteghin. Proprio quest’ultimo ha dato il via al cerimoniale, svoltosi nel pomeriggio, presso la Sala Consiliare del municipio di Chioggia, salutando tutti i presenti e raccontando la telefonata che ha dato avvio alla Sezione: “L’allora Presidente del Comitato Regionale Arbitri del Veneto, Michele Buso, contattò telefonicamente Roberto Ardizzon il 1° aprile 1996 annunciando entusiasta la nascita della Sezione di Chioggia a partire dalla Stagione Sportiva 1996/97”.

Duccio Baglioni, Vice Presidente dell’AIA, accompagnato dai Componenti del Comitato Nazionale Antonio Zappi e Alberto Zaroli, ha portato i saluti del Presidente nazionale Alfredo Trentalange e, come gli altri ospiti, ha reso omaggio al Presidente Rosteghin: “Con la sua passione instancabile Michele incarna perfettamente lo spirito dell’Associazione”.

Durante la cerimonia, il primo a prendere la parola è stato il Sindaco della città, Mauro Armelao, accompagnato dall’Assessore allo Sport Daniele Tiozzo, che è intervenuto dicendo: “Apprezzo tantissimo il lavoro di tutti voi sul nostro territorio”. Parole gratificanti per elogiare il non facile compito di dirigere le gare e per sottolineare che anche gli arbitri, spostandosi per tutto il Veneto, rappresentano la città di Chioggia e tutti i valori che la caratterizza: “Mi sento molto vicino a voi perché se in campo succede qualcosa, la sbagliata opinione comune porta a dire che è sempre colpa dell’arbitro e così allo stesso modo, se in città qualcosa non va nel verso giusto, è sempre colpa del sindaco”. Un simpatico parallelismo con cui Armelao ha terminato il suo intervento.

Sul tema dell’amicizia, invece, si è soffermato Giuseppe Ruzza, Presidente della Lega Nazionale Dilettanti Veneta: “Si nota immediatamente come gli associati chioggiotti siano molto legati tra loro non solo dalla passione per l’arbitraggio, ma anche da un profondo rispetto dei valori e da una grande amicizia”.

“Bisogna fare i complimenti a Michele Rosteghin – ha poi proseguito il Presidente del Comitato Regionale Arbitri del Veneto Giovanni Stevanato – per l’enorme lavoro che quotidianamente svolge in Sezione e per il grande impegno associativo che lo rende un esempio da seguire”, evidenziando simpaticamente come solo lui sia riuscito a far partecipare così tanti ospiti illustri ad una cerimonia. Non sono mancati i complimenti anche agli arbitri chioggiotti che hanno sempre dato la loro disponibilità, lavorando moltissimo, per coprire un numero incredibile di gare: “Chioggia, pur essendo una Sezione piccola, dà un grande contributo all’arbitraggio Veneto, non solo perché garantisce la presenza costante dei suoi associati, ma anche quella di giovani arbitri in continua crescita e miglioramento”.

Prima che l’evento proseguisse presso l’Hotel Le Tegnue per la cena di gala, sono stati premiati alcuni arbitri chioggiotti per essersi contraddistinti durante la Stagione Sportiva. Marco Sanavia quale miglior arbitro emergente, invece Riccardo Furlan e Luca Bellemo hanno ricevuto un Premio dal Presidente per l’impegno perseguito.

Sono poi arrivati per il proseguo della cerimonia, in rappresentanza del gruppo veneto alla CAN, Daniele Orsato, Daniele Chiffi, Daniele Bindoni e Davide Moro. In particolare, Orsato ha sottolineato come in quel momento, tutti insieme, si stava incarnando il vero spirito associativo e ha così esortato i giovani: “Non dimenticate da dove siete partiti, non dimenticate chi vi ha insegnato quello che sapete”.

Per concludere la serata, il comico e inviato speciale Moreno Morello, ex arbitro e amico degli associati chioggiotti, ha intrattenuto e divertito tutti i presenti.

Sono stati anche consegnati i premi Roberto Ardizzon e Valentino Civiero, ex arbitri a cui è intitolata la Sezione, rispettivamente all’arbitro Jacopo Pavan e all’osservatore Fabio Berto, per essersi particolarmente contraddistinti durante la Stagione Sportiva sia a livello tecnico sia associativo.

Articolo di Jacopo Pavan

L’arbitro CAN Maresca a Chioggia: “il calcio è semplice”

L’arbitro CAN Maresca a Chioggia: “il calcio è semplice”

“Il gioco del calcio, in fondo, è qualcosa di semplice”. È questa la chiave di lettura della gara secondo l’arbitro internazionale Fabio Maresca della Sezione di Napoli, ospitato con grande emozione dalla Sezione di Chioggia martedì 26 aprile.

Dopo aver svolto un allenamento con gli associati chioggiotti, reso ancora più “stimolante” da un’intensa pioggia, Maresca è stato accolto calorosamente dal Presidente di Sezione Michele Rosteghin e dai numerosi associati presso la sala riunioni della scuola P. Amedeo a Chioggia. Dopo i saluti e le consuete comunicazioni del Presidente, in apertura della Riunione Tecnica Obbligatoria sono state illustrate le tappe più importanti della sua carriera arbitrale.

Maresca ha indirizzato fin da subito l’attenzione sugli aspetti tecnici dell’arbitraggio. La visione di alcuni episodi di gare di Serie A e B da lui dirette ha dimostrato come, sostanzialmente, il calcio proceda per schemi perché generalmente le azioni e le situazioni si ripetono di partita in partita. Ad esempio, un giocatore nel ruolo di ala, nella maggior parte dei casi, si accentrerà per calciare in porta o cercherà il fondo del campo per crossare il pallone in area. Da qui la spiegazione della frase di apertura: “procedendo per schemi, il calcio è semplice in quanto costituito principalmente da situazioni leggibili e prevedibili”.

Infatti, secondo Maresca, l’arbitro compie un salto di qualità quando sa già cosa dovrà fare in quella determinata situazione in quanto l’esperienza gli permette in qualche modo di “prevedere il futuro” poiché le situazioni si ripetono. Per concretizzare quanto detto, l’arbitro internazionale ha mostrato due identici episodi a lui successi che sono stati da lui interpretati in modo diverso.

Ha poi proseguito affermando: “Il talento arbitrale consente di fare le cose più difficili come se fossero le più facili. Anche le situazioni meno leggibili e più rare risultano all’arbitro semplici da interpretare, proprio perché le ha interiorizzate tramite gli schemi. Per questo motivo non si deve avere paura di prendere decisioni impopolari e forti, in quanto il direttore di gara sa ciò che fa ed è padrone del proprio ruolo”.

In seguito, Maresca si è soffermato sul rispetto che le squadre devono avere nei confronti dell’arbitro, tema prioritario qualunque sia la categoria in cui scende in campo. Proprio in qualità di arbitro, egli ha sviluppato una certa maturità e una freddezza che gli permettono di comprendere un atteggiamento sopra le righe di un calciatore, ma ha precisato: “Tra comprensione e intolleranza c’è un solco che bisogna tracciare e non farlo superare ai giocatori tramite un’opportuna gestione disciplinare pesata a seconda del contesto. In questo caso, ogni arbitro ha naturalmente il suo modo di operare, l’importante è che il rispetto predomini il campo, altrimenti il gioco del calcio non è più semplice e bello come è appena stato descritto”.

Articolo di Jacopo Pavan