L’arbitro CAN Maresca a Chioggia: “il calcio è semplice”

L’arbitro CAN Maresca a Chioggia: “il calcio è semplice”

“Il gioco del calcio, in fondo, è qualcosa di semplice”. È questa la chiave di lettura della gara secondo l’arbitro internazionale Fabio Maresca della Sezione di Napoli, ospitato con grande emozione dalla Sezione di Chioggia martedì 26 aprile.

Dopo aver svolto un allenamento con gli associati chioggiotti, reso ancora più “stimolante” da un’intensa pioggia, Maresca è stato accolto calorosamente dal Presidente di Sezione Michele Rosteghin e dai numerosi associati presso la sala riunioni della scuola P. Amedeo a Chioggia. Dopo i saluti e le consuete comunicazioni del Presidente, in apertura della Riunione Tecnica Obbligatoria sono state illustrate le tappe più importanti della sua carriera arbitrale.

Maresca ha indirizzato fin da subito l’attenzione sugli aspetti tecnici dell’arbitraggio. La visione di alcuni episodi di gare di Serie A e B da lui dirette ha dimostrato come, sostanzialmente, il calcio proceda per schemi perché generalmente le azioni e le situazioni si ripetono di partita in partita. Ad esempio, un giocatore nel ruolo di ala, nella maggior parte dei casi, si accentrerà per calciare in porta o cercherà il fondo del campo per crossare il pallone in area. Da qui la spiegazione della frase di apertura: “procedendo per schemi, il calcio è semplice in quanto costituito principalmente da situazioni leggibili e prevedibili”.

Infatti, secondo Maresca, l’arbitro compie un salto di qualità quando sa già cosa dovrà fare in quella determinata situazione in quanto l’esperienza gli permette in qualche modo di “prevedere il futuro” poiché le situazioni si ripetono. Per concretizzare quanto detto, l’arbitro internazionale ha mostrato due identici episodi a lui successi che sono stati da lui interpretati in modo diverso.

Ha poi proseguito affermando: “Il talento arbitrale consente di fare le cose più difficili come se fossero le più facili. Anche le situazioni meno leggibili e più rare risultano all’arbitro semplici da interpretare, proprio perché le ha interiorizzate tramite gli schemi. Per questo motivo non si deve avere paura di prendere decisioni impopolari e forti, in quanto il direttore di gara sa ciò che fa ed è padrone del proprio ruolo”.

In seguito, Maresca si è soffermato sul rispetto che le squadre devono avere nei confronti dell’arbitro, tema prioritario qualunque sia la categoria in cui scende in campo. Proprio in qualità di arbitro, egli ha sviluppato una certa maturità e una freddezza che gli permettono di comprendere un atteggiamento sopra le righe di un calciatore, ma ha precisato: “Tra comprensione e intolleranza c’è un solco che bisogna tracciare e non farlo superare ai giocatori tramite un’opportuna gestione disciplinare pesata a seconda del contesto. In questo caso, ogni arbitro ha naturalmente il suo modo di operare, l’importante è che il rispetto predomini il campo, altrimenti il gioco del calcio non è più semplice e bello come è appena stato descritto”.

Articolo di Jacopo Pavan