“Personal best” per Bertaggia

“Personal best” per Bertaggia

“Dai vecio, manca poco, non mollare”: sono queste le parole che si è sentito dire durante l’ultimo chilometro di gara. Come di consueto quando si parla di corsa, è l’osservatore di calcio a cinque Ivone Bertaggia (in foto a sinistra) della Sezione di Chioggia che ha portato a termine quest’ultimo chilometro di maratona.

Domenica 20 marzo, infatti, l’associato ha preso parte alla maratona di Rimini, un evento che, nonostante le numerose competizioni podistiche a cui ha partecipato, gli ha regalato una grandissima soddisfazione: Bertaggia è riuscito a battere il suo record personale, terminando i 42 chilometri in 3 ore, 56 minuti e 35 secondi! E pensare che questo era solo un allenamento per lui: oltre alle corse settimanali, spesso la domenica macina chilometri in preparazione al suo prossimo obiettivo, ovvero il “Passatore”, tradizionale evento toscano di ben 100 chilometri.

Partito senza ansia da prestazione, proprio perché per lui si trattava di un “semplice” allenamento, ha attraversato Rimini, Riccione, Misano e Cattolica seguendo il Lungomare affacciato sul Mar Adriatico. Arrivato al giro di boa, il vento si è fatto sentire: invertendo il senso di marcia, Bertaggia ha dovuto correre “contro” le raffiche. Ma l’associato era pronto anche a questo: a Chioggia, città marina, si era spesso allenato con il forte vento di bora. Mantenendo sempre il ritmo costante senza cali di concentrazione, anche verso il termine della corsa, e “sprintando” per l’ultimo chilometro grazie alla spinta della folla, ha finalmente raggiunto l’Arco di Augusto, traguardo della maratona. Qui la gratificante scoperta: da allenamento domenicale a “personal best” nei 42 chilometri!

Articolo di Jacopo Pavan con le informazioni di Ivone Bertaggia

Fotografare il momento esatto

Fotografare il momento esatto

Durante la serata di lunedì 14 marzo, la Sezione di Chioggia ha accolto il componente del Settore Tecnico dell’AIA Fabrizio Rossi della Sezione di Rovigo, giunto a Sottomarina per tenere una Riunione Tecnica Obbligatoria su alcuni aspetti regolamentari. Nello specifico sono stati trattati la DOGSO (chiara occasione di segnare una rete) e la SPA (importante azione di gioco), con particolare attenzione ai provvedimenti disciplinari da adottare in relazione alle varie casistiche.
Rossi si è presentato per “far rispettare le regole in modo uniforme da tutti”, come egli stesso ha aperto la riunione: è questo l’obiettivo del Settore Tecnico, che mira ad approfondimenti regolamentari e allo scioglimento di eventuali dubbi.


Per valutare correttamente il fallo e quindi per prendere le giuste decisioni l’arbitro deve far propri due fondamentali requisiti: essere al posto giusto al momento giusto e fotografare (metaforicamente) l’istante in cui si verifica il contatto falloso. Per quanto possa sembrare ovvio il primo punto, bisogna invece sottolineare come dietro si celi un duro lavoro di preparazione atletica, che mai è banale. Il secondo punto è stato il fulcro della RTO: la visione di numerosi filmati ha permesso di imparare a fotografare (quindi fissare) il momento esatto in cui si verifica il fallo. Come sottolineato da Rossi, se la fotografia viene scattata anche un istante dopo, la situazione potrebbe cambiare drasticamente e far adottare all’arbitro il provvedimento sbagliato. Per fare un esempio, durante il contatto falloso potrebbero essere verificati i quattro punti fondamentali per definire una DOGSO, qualche secondo più tardi essi potrebbero venir meno (magari i calciatori hanno già cambiato la loro posizione nel terreno di gioco). Bisogna quindi fotografare il “frame” esatto, interiorizzarlo nella mente e, di conseguenza, valutare in modo appropriato la situazione.


La riunione è pertanto proseguita visionando i filmati, fissando i momenti e analizzando i provvedimenti disciplinari da adottare nei vari casi che man mano si presentavano. Rossi ha terminato la RTO con la speranza di aver tolto tutti i dubbi e di aver lasciato “qualcosa in più” che l’arbitro sarà in grado di applicare la domenica successiva nel terreno di gioco.

Articolo di Jacopo Pavan

Fiocco Rosa in casa AIA Chioggia!

Fiocco Rosa in casa AIA Chioggia!

E’ con grande gioia che il Presidente Michele Rosteghin, il Consiglio Direttivo e tutti gli associati della Sezione AIA di Chioggia si congratulano con l’arbitro Fabio Salvagno e con la compagna Giada per la nascita della loro splendida bambina Matilde!

La Corsa della Bora di Bertaggia

La Corsa della Bora di Bertaggia

CHIOGGIA. Il 9 Gennaio 2022 si è svolta a Trieste la settima edizione del trail “Corsa della Bora”, dal nome del vento che soffia nella zona, organizzata dalla società sportiva podistica ASD Sentiero Uno.

Certamente all’occasione non poteva mancare l’osservatore di calcio a 5 Ivone Bertaggia della Sezione di Chioggia, da sempre amante degli eventi podistici (non se ne fa sfuggire uno!), che, naturalmente, ha portato a compimento tutti e quanti i 57 chilometri previsti.

Questa corsa è il paradiso per il running e il trail running invernale; è la meta ideale per gli amanti di questo genere: un tracciato speciale con continue variazioni di panorami e di fondi spettacolari. Uno scenario unico che racchiude in sé le caratteristiche dell’alta montagna carsica, passando per le scogliere e il golfo di Trieste fino ad arrivare al mare.

La corsa, partita alle 7:30 del mattino, è iniziata da Basovizza (Trieste); dopo aver scalato il monte Cocusso (672 metri di altezza) il percorso è entrato in Slovenia seguendo i vecchi sentieri dei contadini e pescatori, creatori del primo “Sentiero Uno”. Superando diversi paesi sloveni e ammirando i loro castelli, Bertaggia ha potuto godere di uno spettacolare panorama sul Golfo di Trieste e sulla Murgia, per far poi ritorno in Italia nella Val Rosandra. Da qui la corsa ha superato numerosi altri paesi fino ad arrivare al mare con gli ultimi chilometri, lungo i quali il sentiero si insinuava tra le scogliere e procedeva sulla ghiaia. La meta era situata al molo di Portopiccolo, al “Bora Village” in località Sistiana (TS).

Bertaggia ha tagliato il traguardo in 10 ore e 27 minuti, sotto il limite massimo di 12 ore, a dimostrazione della forma fisica ottimale dell’associato. Merito sicuramente dei costanti allenamenti e dei chilometri macinati nel territorio chioggiotto, che hanno permesso di portare a termine nel migliore dei modi una corsa tanto faticosa quanto entusiasmante.

Di Jacopo Pavan

Prepararsi al divertimento

Prepararsi al divertimento

Nella serata di lunedì 13 dicembre presso la scuola P. Amedeo, la Sezione di Chioggia ha ospitato con grandissimo piacere il Presidente del Comitato Regionale Arbitri del Veneto Giovanni Stevanato della Sezione di Mestre. Davanti ad un cospicuo numero di associati, Stevanato ha tenuto una riunione sia istituzionale, in quanto Presidente, ma anche da tecnico, come egli stesso si è definito.

“Arbitraggio è divertimento, ma attenzione: bisogna prepararsi al divertimento”, le parole di apertura di Stevanato, che ha poi esplicitato: “ci si prepara comportandosi da persone serie, non solo in campo ma anche fuori”. L’aspetto comportamentale è stato il cardine su cui ha voluto fare leva il Presidente del CRA: dal rispetto per le persone che ci circondano alla capacità di organizzarsi, sia per gli impegni arbitrali ma naturalmente anche per quelli personali. La serietà si misura in base all’impegno messo per il raggiungimento un obbiettivo, alla volontà di far bene nell’ambito in cui si opera, alla capacità di essere autocritici: “bisogna guardarsi dentro sinceramente e con onestà”, ha proseguito Stevanato, “per non cadere nell’arroganza e nella presunzione”. Come ha fatto notare lo stesso Presidente, queste sono qualità valide per qualsiasi circostanza, ma tanto più si addicono alla personalità dell’arbitro che deve saper applicarle in campo.

Campo che resta comunque l’altra priorità per l’arbitro: “deve essere leader, deve prendere decisioni con fermezza per far rispettare le regole e deve controllare la partita senza inseguirla”, i consigli dati agli associati. Inoltre Stevanato ha voluto sottolineare l’importanza dello spostamento, in particolare della volontà da parte dell’arbitro di spostarsi correttamente per avere la possibilità di vedere tutto nel migliore dei modi: “bisogna avere voglia di non farsi sfuggire nulla e quindi di posizionarsi in modo ottimale”. Infine, durante la parte più tecnica della riunione, gli associati hanno potuto visionare e discutere alcuni filmati.

In conclusione ha preso la parola il Presidente di Sezione Michele Rosteghin, che ha voluto ringraziare i presenti per la Stella di Bronzo CONI recentemente ricevuta: “questo premio è anche merito vostro che mi avete eletto e sostenuto; facciamo parte di un’associazione, ognuno è un tassello fondamentale con il proprio ruolo che, se onorato, permette di aiutarsi e sostenersi a vicenda e di raggiungere grandi traguardi, come questo premio”, ha concluso Rosteghin.

Di Jacopo Pavan